Wine Tip

Signature Kitchen Suite

Gentile {NOMEUTENTE}
Ieri sera alla Cantalupa della famiglia Cerea a Brusaporto in provincia di Bergamo, il Dom Perignon 2006 ha accompagnato le pizze di Franco Pepe in trasferta dalla casa madre di Caiazzo nel Casertano. Fino a poco tempo fa era impensabile che grandi vini sposassero il piatto più popolare della cucina italiana. Ora una struttura che al sua interno ospita un ristorante tre stelle, apre lo spazio eventi a pizza e champagne. Con i francesi contenti di rendere quasi quotidiane bottiglie pregiate e noi italiani soddisfatti per la crescita in termini di immagine, di un capolavoro che ha natali poveri come pochi altri.

Bisogna insistere, bisogna collaborare sempre di più ed è per questo, una verità che il mondo del vino italiano conosce bene, che è stata fondata il 20 giugno scorso l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, con la presentazione fissata per venerdì prossimo 8 luglio al Mipaaf a Roma. Gli oltre quaranta soci fondatori rappresentano tutte le forme di ristorazione, pizzerie e trattorie comprese, che tra l’altro sono espressione, storicamente, di un’Italia molto più autentica dei locali lussuosi e stellati.

Ambasciatori per portare le qualità italiane nel mondo esattamente come le cantine tricolori fanno da decenni, esperienze che torneranno utili a tutti noi. Per saperne di più la mail, in attesa del sito ufficiale, è adgitaly@gmail.com. Buon lavoro e buon cammino a tutti. Senza rinchiudersi in recinti e riserve.

Paolo Marchi

I testi della newsletter sono a cura di Raffaele Foglia
 

Braida, non solo Barbera: bianchi di classe

Braida è il marchio che in Italia e nel mondo è sinonimo di Barbera. Ma Raffaella Bologna, figlia di Giacomo ed entusiasta anima dell’azienda di famiglia, racconta di come sia nata la produzione dei vini bianchi. «Un giorno andai da mio padre e gli chiesi di poter fare un vino mio, ma bianco. Allora mi guardò, mi mostrò il braccio e disse: “Il sangue è rosso e in queste vene scorre Barbera”. Poi, però, non ha saputo dire di no ai figli…».

A quel punto l’idea fu quella di puntare sulla Nascetta, un vitigno autoctono piemontese che stava andando scomparendo: nel 1990 furono piantate le prime piante. Nel 2008, poi, il Langhe Nascetta ricevette la Doc.

In particolare ci soffermiamo proprio su due vini bianchi di Braida: il Fiore, realizzato con una prevalenza di Chardonnay e il 30% di Nascetta, risulta essere più immediato, di facile beva e di grande freschezza, e la Regina, il Langhe Nascetta Doc che ha sicuramente complessità e struttura superiori, un attacco piacevolmente acido e una ottima longevità. Entrambi ideali per l’estate. E se poi arriva qualche temporale a rinfrescare l’aria, si può sempre tirare fuori dalla cantina qualche buona bottiglia di Barbera. Magari il Bricco dell’Uccellone, vino simbolo di Braida.
 

Vignaioli del Morellino, produzione più sostenibile

Un bicchiere di vino vale 120 litri di acqua. Detto così, qualcuno potrebbe strabuzzare gli occhi. Ma si tratta di una statistica per certi versi sconcertante, sul consumo di acqua – bene preziosissimo – nel ciclo produttivo del vino. Insomma, per fare una bottiglia di vino da 0,75 sono necessari circa 900 litri di acqua. Per fare subito chiarezza e non fare inutili allarmismi, bisogna notare che la maggior parte è acqua piovana, mentre del rimanente solo una minima parte è la cosiddetta “acqua blu”, cioè attinta da corpi idrici. Ma c’è anche il problema dell’emissione di Co2 e della valorizzazione, anche professionale, del proprio territorio.

Tutti temi, questi, cari alla Cantina cooperativa dei Vignaioli del Morellino di Scansano, che riunisce 152 soci, e che sostiene un progetto di sostenibilità su tutti i vari fronti. Il progetto si basa su un utilizzo di energia rinnovabile, il riciclo dei materiali di imballaggio, sull’utilizzo di vetro più leggero e sull’eliminazione degli sprechi dell’acqua. Non per altro la cantina ha aderito al progetto Viva del Ministero dell’Ambiente, avviato da nove aziende e da un paio di anni allargato ad altre realtà.

Per quanto riguarda l’acqua, per esempio, nel 2012 per la produzione del Morellino di Scansano dei Vignaioli erano stati utilizzati 771 litri di acqua, mentre l’obiettivo per il 2018 è scendere sotto quota 400 litri. E per le emissioni di gas serra è stato raggiunto il risultato di produrre 1.170 grammi di Co2 equivalenti per ogni bottiglia di vino. Questo, ovviamente, senza dimenticarsi un fattore fondamentale: che il vino sia buono. E il campione preso come esempio lo è certamente.
 

Cronache di gusto: ecco la guida sui vini dell'Etna

È uscita la prima guida dei vini dell'Etna edita da De Gustibus Italia, un formato tascabile sia in italiano sia in inglese.

Abbiamo chiesto a uno dei quattro curatori, anima pulsante del giornale on line, Cronache di gusto, Fabrizio Carrera perché ha deciso di creare questo prodotto editoriale?: «Un atto d'amore verso un territorio magico L'Etna è un luogo unico al mondo. Un vulcano geologicamente giovane (appena 500 mila anni) che sprizza tanta energia e crea un contesto unico: clima continentale da centro Nord Europa in mezzo al Mediterraneo. I vini che vengono fuori sono eleganti, un po' esili ma molto fascinosi. E noi siamo particolarmente attratti da questi bianchi e da questi rossi che sono un'altra Sicilia».

«L'Etna - spiega ancora Carrera - si identifica con tutto questo scrigno di biodiversità. Basti pensare che il vitigno Nerello Mascalese e Carricante si trovano solo sull'Etna... Il testo è bilingue per rivolgerci anche ai gourmet e ai winelover di tutto il mondo».

Segnalate le 12 etichette imperdibili delle varie aziende che producono sull'Etna: Benanti, Ciro Biondi, Calcagno, Fattorie Romeo del Castello, Graci, I Custodi delle vigne dell'Etna, I Vigneri, Passopisciaro, Pietradolce, Girolamo Russo e Tenuta di Fessina.

Cantine e vini ma non solo, in coda alla pubblicazione si possono trovare i migliori luoghi dell'Etna dove mangiare, dormire e comprare il pistacchio di Bronte, il miele dell'Etna.
Cinzia Benzi
 

Redondèl e il Teroldego: la filosofia di Paolo Zanini

Sul tavolo fa segno con un dito e sembra disegnare una sorta di bioritmo. «Non solo la vigna, ma anche il vino ha un suo ciclo. E credo che per ogni vino bisogna aspettare il momento giusto per metterlo in vendita».

Paolo Zanini ha tre ettari, tutti a Teroldego e tutti nelle migliori zone: sono 7 “giardini” nella piana Rotaliana, con vigne di età compresa tra 30 e 80 anni. La sua è una filosofia di vita, un rispetto per il vino assoluto: la scelta è di proporlo al consumatore «quando piace a me», cioè solo quando lui lo ritiene pronto.

La piccola cantina Redondèl è incastonata in un vicoletto nel cuore del paese di Mezzolombardo: pochi ettari, poche bottiglie («perché le vigne non fanno numeri, ma qualità»). Perché faccia vino, Paolo Zanini lo spiega nel suo manifesto: «Faccio vino perché a nove anni mio padre mi svegliava all'alba per accompagnarlo nelle vigne. Faccio vino perché solo a quattordici - sotto l'occhio di papà o dei collaboratori anziani - ho compiuto le prime potature: ed è stata gioia, come i regali la mattina di Natale. Faccio vino perché non saprei fare altro e ne vado orgoglioso; quando sono tra le mie vigne mi sento a casa, più di quando lo sono in realtà».

E non è retorica: Paolo Zanini è così, genuino e schietto come il suo vino. Redondèl è un’azienda biologica e biodinamica che, come si può intuire, non accetta compromessi: bisogna lavorare bene per fare il vino buono. In commercio, per fare un esempio, c’è solo il Dannato, annata 2010, Teroldego Rotaliano Doc il Beatome 2009: «Si chiama Beatome, perché… Beato me che faccio il contadino! Non è una Doc per scelta, così posso seguire un mio rigore produttivo al di là d'ogni disciplinare imposto».
 

Collisioni, un palco dedicato a Food&Wine

Barolo apre le porte all’edizione 2016 di Collisioni con la novità di quest’anno legata al progetto Food&Wine made in Italy. Oltre ad incontri legati a letteratura e musica, buon vino e ottimo cibo nasce il palco Food&Wine interamente dedicato al tema enogastronomico di tutta Italia con un dialogo interattivo con il pubblico per scoprire il nostro Bel Paese.

Sabato 16 e domenica 17 luglio, a partire dalle 10 del mattino, il cortile interno del Castello di Barolo si snoderà un vero percorso sensoriale passeggiando tra assaggi e degustazioni. Una soddisfazione di mente e palati con una sfida di degustazioni al buio e performance teatrali improvvisate dai fumettisti del Progetto Giovani.

Da sempre ci sono tre filoni che attraggono a Barolo centinaia di migliaia di appassionati: i grandi mostri sacri della musica mondiale come Elton John, i premi Nobel e le leggende viventi della letteratura, del giornalismo e del cinema, ma anche le grandi star del mondo del vino, tra cui, quest'anno, Antonio Galloni.

Il Progetto Vino, curato da Ian d'Agata, focalizza incontri, masterclass e tasting delle più importanti eccellenze enogastronomiche del nostro Paese: non solo vini, dal Piemonte alla Sicilia. Imperdibili Bread Religion by Petra e E-le-menti in Collisioni by Pastificio Felicetti. Ecco il programma completo: www.collisioni.it.
CB
 

Pantelleria e le sue viti diventano parco nazionale

Prima, quasi due anni fa, il riconoscimento dell'Unesco, che ha riconosciuto la vite ad alberello come patrimonio dell'umanità. Ora la trasformazione dell'intera isola a parco nazionale.

Pantelleria è sicuramente un gioiello da preservare e da tutelare. E se n'è accorto anche il governo italiano che ha preso questa importante decisione

Tra i più soddisfatti Antonio Rallo, dell'azienda Donnafugata: «Una scelta di civiltà e di rispetto dell'identità di Pantelleria; una risposta che afferma la sovranità dello Stato ed il valore supremo della natura, del paesaggio e dell’agricoltura dell’isola».

L’iter per l’istituzione del Parco voluto dall’Amministrazione Comunale e da un consistente movimento d’opinione, ha trovato il via libera della Regione Sicilia e infine quello del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Pantelleria diventa così parco nazionale, con le stesse opportunità di tutela di altri parchi dove è praticata la viticoltura eroica come quello delle Cinque Terre, in Liguria. Si tratta del primo parco nazionale costituito in Sicilia.
 

Birre acide e non solo: Robe da chiodi...

«Nel comasco, “Rob de ciòd” (Robe da chiodi) sta per “Roba da matti”, pura follia. Il Chiodo è, infatti, il Chiodo fisso; l’ossessione, la follia stessa... Oppure lo strumento che trattiene il matto... ancorato alla realtà!»

È questa la presentazione del primo festival delle fermentazioni sperimentali, dedicato alle birre che potremmo definire "non convenzionali", acide o affinate in botte per fare giusto due esempi.

Robe da Chiodi (questo il nome della manifestazione, si terrà il 9 luglio, a partire dalle 15 fino a mezzanotte, nell'Opificio delle idee di Trambileno, località Sega, a pochi passi da Rovereto in provincia di Trento, dove ha sede Barbarrique, il birrificio nato dalla collaborazione tra il Birrificio Italiano di Lurago Marinone, in provincia di Como, con il mastro birraio Agostino Arioli, e due enologi trentini, Andrea Moser e Matteo Marzari. Ma questa volta ci saranno anche le produzioni "acide" di Birra Montegioco, Stavio, Loverbeer, Birrificio del Ducato e Black Barrels Beer.

Inoltre ci sarà la presenza di Lorenzo "Kuaska" Dabove, uno dei massimi esperti di birre in Italia (e non solo). Ovviamente ci saranno anche tutti i mastri birrai, che potranno togliere tutti i dubbi su queste tipologie di produzioni così particolari.
 

Il venerdì si brinda con la Vernaccia di San Gimignano

Tappa obbligatoria, per chi passa il venerdì da San Gimignano, è l'aperitivo con la Vernaccia di San Gimignano.

Ogni venerdì sera, fino a metà ottobre, in uno dei tredici ristoranti di San Gimignano che hanno aderito all'iniziativa organizzata dal Consorzio della Denominazione San Gimignano per i 50 anni della Denominazione, a tutti i clienti verrà offerto un calice di Vernaccia di San Gimignano come aperitivo.

«Iniziativa - spiega il Consorziono - che questa volta vuole coinvolgere la ristorazione locale come riconoscimento del rapporto sinergico tra la gastronomia di qualità e i vini del nostro territorio: i ristoratori rappresentano il legame tra produttori e consumatori, sono i primi ad avere l'opportunità di fare conoscere ai turisti i prodotti enogastronomici di eccellenza di San Gimignano».

Gli Ambasciatori della Vernaccia di San Gimignano incaricati dal Consorzio avranno a disposizione per ogni serata diverse etichette di Vernaccia di San Gimignano offerte dai produttori. La partenza è stata venerdì 1 luglio, con La Bettola del Grillo. Gli altri appuntamenti: 08/07 Il Ceppo Toscano, 22/07 Belsoggiorno, 29/07 San Martino 26, 05/08 Perucà, 19/08 Granducato, 26/08 Il Feudo, 02/09 Osteria del Carcere, 16/09 Cum Quibus, 23/09 Il Pino, 30/09 Fuori Porta, 07/10 La Mandragola, 14/10 Osteria Sant’Agostino.
 

Supereroi in mostra alla Tenuta del Buonamico

L’arte contemporanea entra alla Tenuta del Buonamico con la nuova mostra di Laovejabala, realizzata da Enrique Martin e Raul San Cristobal, i giovani artisti che dalla Rioja tornano a Montecarlo, in provincia di Lucca, grazie all’interesse di Dino e Eugenio Fontana.

La mostra “Heroes” all'interno della cantina toscana e comprende una serie di opere d’arte contemporanee ispirate ai supereroi dei fumetti americani.

Dopo il cinema è il mondo dei “comics” che gli artisti spagnoli hanno preso come fonte di ispirazione, un universo a cui la città di Lucca è legata da 50 anni, proprio dal 1966 quando la città ospitò la seconda edizione del Salone Internazionale dei Comics poi trasformatosi in Lucca Comics and Games a partire dal 1993.

La Tenuta del Buonamico, così, offre un proprio tributo simbolico, in occasione del cinquantenario di questa manifestazione unica nel suo genere e diventata, ai giorni nostri, di grande attrattiva. L'esposizione sarà visitabile fino al prossimo 3 novembre.